Natura morta con kintsugi by Laura Silvestri

Natura morta con kintsugi by Laura Silvestri

autore:Laura Silvestri [Silvestri, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788825425994
editore: Delos Digital
pubblicato: 2023-09-14T22:00:00+00:00


VI

Nove anni prima

– Come sarebbe a dire “incinta”? – Il Tevere fluisce lento, fangoso lungo gli argini, con il poco impeto che l’arsura estiva gli ha lasciato. Con il caldo che fa, il livello s’è fatto tanto basso da poter scorgere fitte macchie verdeggianti che ondeggiano in superficie. Clara fissa i flutti con lo sguardo perso. Seduta sul pianale di assi male appaiate, tra le due diramazioni del tronco del platano, sente il mondo vacillare. – Chi è stato? Quando?

Anita si stringe nelle spalle. – Uno che era qui per la Festa dei Fuochi.

– Uno dei Nomadi Outquisition? Quello fico con i dreadlock?

– Che t’importa? Se n’è andato. Non so neanche come fa di cognome.

Clara osserva il viso pallido di quella che, nell’ultimo anno, è diventata davvero un’amica. Forse di più. Una sorella, quella che ha sempre voluto da bambina, e non ha mai avuto. – Che fai, lo tieni? Ci hai pensato? Voglio dire, con l’università…

Anita si morde le labbra. Andare al sud, studiare come fermare la desertificazione: non ha parlato di altro nell’ultimo anno. E adesso che ha appena saputo di avere superato il test di ammissione all’università di Palermo, arriva un bambino. – Voglio partire lo stesso. Ma non lo so se voglio abortire. Dante dice che posso restare un altro anno, cominciare l’università l’anno prossimo.

Clara spalanca gli occhi. – Ne hai parlato con mio fratello? Prima che con me? – Non riesce a tollerare quando lei la tratta come se fosse una ragazzina che non capisce niente. Quando non le dà le stesse attenzioni che lei le riserva.

– Non farmi la scenata – Anita gira la testa, fissa il mulino sull’altra sponda, i gabbiani che si librano alti con i loro versi addolorati. Un lieve rossore, però, le compare sulle guance. – Tuo fratello è uno in gamba.

– Ma che c’entra?

– Sono sempre ospite a casa vostra. È lui che mi dà da mangiare, te lo sei scordato? – Anita tira fuori una punta astiosa che a Clara non piace per niente. Si sente subito in colpa. Dopotutto è Anita quella sveglia, tra loro due. Ha senso che ne abbia parlato con un vero adulto, e Dante è quello di cui si fida di più.

– Hai ragione – è costretta ad ammettere. – Quindi lo terrai, e poi? Vuoi portartelo fino a Palermo, un bambino appena nato?

– Senti, non lo so. – Suona brusca, ma Clara non se la prende perché sta facendo un sacco di domande a cui non dev’essere per niente facile rispondere. – Io non me la sento di abortire – prosegue Anita – però… non voglio neanche crescere un bambino, adesso. Voglio partire. Lo sai quanto mia madre ci teneva, che mi laureassi. Non mi ha mai perdonato di essermi fatta bocciare, al liceo. E poi noi qui abbiamo il grano, le terrazze coltivate, le galline. Ma il deserto viene su, non si ferma.

Clara sa cosa pensa. Ne hanno parlato tante volte, lì nella casetta sul platano, dopo avere studiato e aiutato la mamma con le faccende.



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